BAVIERA


Questa mattina girovagando nelle cartelle del mio PC mi sono imbattuto in questo piccolo racconto di viaggio fatto in auto con un amico, un bel po' di tempo fa, e ho riletto con piacere questo diario di una mini-vacanza partita con un budget limitato per scelta, sfida e anche un po' di follia.





Il mio amico Michele ed Io siamo partiti domenica mattina alle 6 in punto da Tortona diretti verso Fussen, arriviamo al confine dove approfittiamo per fare una brevissima sosta e per prendere la vignetta per l'autostrada svizzera (27 euro annuale) e dove sono cominciati i limiti di velocità tartaruga, il primo intoppo lo abbiamo avuto una volta arrivati a Bregenz, dove le indicazioni non erano proprio il massimo, ci siamo fatti un tratto avanti e indietro 2 volte per capire dove si dovesse andare, un volta consultata la cartina e preso l’iniziativa di fare di testa nostra, abbiamo passato il nostro ‘Triangolo delle Bermude’, passiamo in Austria dove si deve prendere la seconda vignetta per l’autostrada (7 euro settimanale).

Siamo arrivati a Fussen con tranquillità verso le 13, giornata umida e manco a dirlo con la nebbia tanto che dei 2 castelli dal basso si riesce a scorgere solo Hohenswangau cerchiamo posteggio (rigorosamente a pagamento, n.b. anche i wc sono a pagamento 30 centesimi) rapido giro in paese e ci lanciamo alla visita dei castelli, andiamo a fare i biglietti 17 euro per visitare i castelli di Hohenswangau e Neuschwanstein, con orari precisissimi sui biglietti il primo 13.50 il secondo 15.50, dagli orari scritti sui biglietti capiamo subito che le 2 visite saranno brevi… come di fatti la prima dura poco più di mezzora, la seconda, dopo essersi fatti tutto il salitone che porta al castello a piedi perché i pullman non andavano, arrivati sù entriamo regolarmente all’orario prestabilito sul biglietto (15.50 alle 16 chiudono tutto, come noteremo poi anche nel resto del nostro soggiorno in Baviera) e comincia la visita, anche qui 45 minuti di visita, in entrambi i castelli sono vietate le foto e le riprese. Alla fine della visita usciamo e ci ritroviamo a metà pomeriggio col programma della giornata già finito, prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Kempten dove arriviamo intorno alle 19 visitiamo la chiesa di San Lorenzo gironzoliamo un po’ per la città poi andiamo a mangiare in un posto che conoscevo per una mia esperienza precedente in zona proprio di fronte alla chiesa di San Lorenzo, immancabile lo stinco di maiale e la birra. Alle 22.30 finito di mangiare e il secondo litro di birra ci siamo decisi a dirigersi verso Monaco decidiamo come passare la prima notte, ci troviamo un area di sosta attrezzata (bagni luce e telefono, quasi meglio di un autogrill) sedili giù della mia station sacchi a pelo e cuscini e imbottiti dormiamo fino al mattino dopo.

Monaco: il mattino seguente ci dirigiamo a Monaco, come arriviamo in città notiamo subito che non è la classica città caotica, ci fermiamo a fare colazione e ci dirigiamo verso il centro alla ricerca di un albergo dove dormire, decidendo all’istante di passarci 2 giorni, ne troviamo uno in Goethe Platz proprio di fronte all’uscita della metro, pratico e soprattutto economico, una volta piazzati in albergo comincia la nostra visita alla città. Ci dirigiamo verso il centro destinazione Marien Platz ed al primo centro informazioni dove ci hanno dato una cartina molto dettagliata della città e della metropolitana e alcune informazioni utili su alcuni posti da visitare oltre alla zona centrale. Cartina alla mano scegliamo per la nostra prima giornata in città di girare il centro Frauenkirche, nella Kaufingerstrasse ci buttiamo in un bagno di folla e visitiamo il vecchio ed il nuovo palazzo comunale Neues Rathaus e Altes Rathaus, la Karstor e l’Augustinerbrau la più antica birreria di Monaco (1328) dove decideremo poi di andare a cenare, poco distante da Marien Platz c’è un centro di ritrovo dove ci sono varie birrerie con tavoli all'aperto dove notiamo con nostro piacere un immensa folla di persone che gusta wurstel e krauti, patate ecc. e l’immancabile birra (minimo da 0,5 Lt.), andiamo a fare un giro all’Englischer Park e ci troviamo di fronte ad un immenso parco, e camminando in mezzo al verde notiamo tantissime persone che passeggiano, corrono, girano in bicicletta, gruppi di ragazzi che giocano a pallone, ad un certo punto, neanche a dirlo, ci troviamo davanti all'ennesima birreria all'aperto dove troviamo giusto fare tappa visto il panorama e ci gustiamo una sana birra. Fatta sera andiamo a cenare all’Augustinerbrau e ci facciamo un giro nella Monaco bynight ma notiamo che la vita per strada non è quella vista durante il giorno, in giro non c’è tantissima gente, quindi ormai stanchi andiamo a dormire.

Il secondo giorno ci diamo alle grandi distanze, da instancabili camminatori snobbiamo la metropolitana anche per vedere la vita nella città oltre al centro e dal nostro albergo in Goethe Platz ci dirigiamo nuovamente in Marien Platz da lì puntiamo verso Schloss Nymphenburg percorrendo circa 5 o 6 Km l’interno del parco è tutto da visitare. Da Schloss Nymphenburg ci rechiamo all’Olypiapark altri 5 Km., la città olimpica è situata tanto per cambiare in mezzo al verde, non poteva mancare la visita all’Olypiastadion, da lì vista l’esperienza del giorno prima, questa volta torniamo in metropolitana, verso l’Englischer Park dove ci gustiamo la nostra ‘litro’ , stremati dai km fatti sempre in metro andiamo in albergo per 1 ora di relax e per rimetterci in sesto e poi fuori a cena in uno dei tanti ristoranti bavaresi che riprendono il nome dell’Augustinerbrau, tentiamo un giretto serale in centro che dura un oretta ma stanchi per la lunga giornata andiamo a dormire. Il mattino seguente partiamo alla volta di Nordlingen.

Nordlingen è una piccola cittadina costruita all'interno di un cratere di una meteora caduta milioni di anni fa, è chiusa dalle mura di cinta, degna di nota solo la chiesa con la torre dalla quale si vede il panorama della città, pranziamo e decidiamo che andare verso Rothenburg sia la cosa ideale visto che il tempo a nostra disposizione non è molto.

Arriviamo a Rothenburg nel primo pomeriggio e subito vediamo una netta differenza con Nordlingen come entriamo in questa cittadina medioevale ci accorgiamo che l’atmosfera è completamente diversa, il posto è si piccolo con la piazza centrale Mark Platz dove c’è il palazzo comunale Rathaus con di fianco l’orologio del paese che ogni ora suona e offre un piccolo spettacolo, da visitare i negozi di Natale con gli orologi a cucù in legno (artigianato locale, quindi carissimi) e tutti i gadget del posto, e soprattutto negozi dove acquistare prodotti tipici. Andiamo al museo Mittelalterliches Kriminalmusem (museo delle torture e oggetti spaventosi) che chiude alle 16 ma non riusciamo ad entrare vista la coda e l’orario (15.50). Passiamo il resto del pomeriggio passeggiando, ceniamo, nel dopo cena cerchiamo un pub dove goderci con calma l’ultima serata davanti ad una birra. Non avendo trovato un posto economicamente accessibile per il nostro budget (ridotto per scelta), decidiamo di passare l’ultima notte come la prima in macchina, andiamo in un parcheggio per camperisti e ci piazziamo per passare la notte. Il mattino seguente facciamo colazione e ci mettiamo in viaggio per il ritorno.

Bella esperienza, belli i posti... GRANDE il mio SOCIO.


 OPERAZIONE NOSTALGIA COMPLETATA

La Colonia degli Orrori


Dopo l’esperienza della vista a Consonno, (video su YouTube) mi sono informato su altri paesi/luoghi abbandonati che abbiano però un interesse storico e ho deciso di andare a vedere un altro luogo fantasma: La Colonia degli Orrori a Rovegno.

Partendo sempre da Novara ho percorso la SS 211 della Lomellina 

San Giorgio di Lomellina
fino a Tortona per poi fare un breve tratto di autostrada da Serravalle Scrivia a Busalla, uscendo al casello bisogna ho imboccato la SP 226 che passa per Montoggio e Torriglia (già visti in Scrivia Coast To Coast) fino ad arrivare appunto al bivio con la SS 45 dove sul ponte del Trebbia si risale fino a Rovegno (dal casello sono una 40ina di Km). Il percorso collinare non è molto impegnativo quindi ci si può anche guardare intorno per ammirare qualche piccolo scorcio degno di nota.


La colonia non si trova proprio a Rovegno in realtà ma poco più in su in direzione Pietranera, dopo poco percorrendo questa strada di montagna ci si ritrova praticamente l’edificio di fronte e la moto la si può lasciare tranquillamente a bordo strada (non passa un anima)
Questo è un ex colonia estiva realizzata tra il 1933 e il 1934 e l’edificio è una chiara espressione dell’architettura di quel periodo. L’edificio ha una superficie di circa 1800 mq. 
Queste strutture erano state pensate/finanziate per agevolare le condizioni igienico-sanitarie della popolazione.
La colonia fu attiva fino al 1942 ed era frequentata per gran parte dai giovani del centro storico di Genova, luogo all’epoca particolarmente angusto e fortemente inquinato.
Dopo l’Armistizio dell’8 Settembre 1943 fu occupata dai Partigiani che la utilizzarono come sede di comando  della “Sesta Zona Liguria” ed essendo molto grande, una parte venne adibita a campo di prigionia per i militari tedeschi e i membri della Repubblica Sociale. 
Tra il dicembre del 1944 e l’aprile del 1945 la colonia divenne teatro di un numero imprecisato di fucilazioni, le cronache raccontano che i corpi siano stati sepolti in fosse comune nei boschi limitrofi.
Da qui la denominazione della “Colonia degli Orrori”
Dopo la guerra la colonia fu riutilizzata nuovamente per il suo fine originario, questo però solo fino alla fine degli anni ’60 dopodiché la struttura fu abbandonata e vandalizzata.
Come si può vedere nel video che ho postato sul mio canaleYouTube (mi scuso per l’audio pessimo) sono riuscito a visitare praticamente tutta la struttura. Sono stato all’interno per circa 1 ora.




Una volta terminata la visita l’indecisione sulla percorso del ritorno unito alla voglia di mangiare qualcosa mi ha assalito, scendere verso la Liguria o tornare attraverso le montagne?
Ho optato per le montagne e sono risalito lungo la Val Trebbia, con sosta al Passo del Brallo per un buono panino al salame (ovviamente di Varzi) passaggio al Passo Penice e discesa verso Varzi e Voghera per poi tornare sulla strada della Lomellina in direzione Novara.

 

Varzi