08 Settembre 2016 - Scrivia coast to coast



Un buon tortonese che si rispetti non può non andare a vedere dove nasce e dove muore  il fiume della sua città, quindi la "missione" è andare a visitare le due estremità dello Scrivia, che hanno una distanza tra loro di circa 117 Km, per un motivo pratico, vista la partenza da Novara, la prima tappa sarà sull'immissione nel Po.
Lasciata Novara si imbocca la strada che porta verso Mortara, sempre con un occhio ai Velo Ok, per poi arrivare a Lomello e deviare per San Nazzaro de Burgundi, poco prima di Cornale dove c'è il famoso Ponte di Ferro che attraversa il Po.
Una volta attraversato il ponte sulla sinistra troviamo nell'acqua una serie di ramificazioni e quella zona e il punto in cui lo Scrivia va ad immettersi sul "grande fiume"

 

Proseguendo lungo la strada attraverso Gerola, Alzano Scrivia e Castelnuovo Scrvia arrivo a Tortona dove decido di abbreviare il mio percorso prendendo l'autostrada fino a Busalla per poi puntare direttamente alla sorgente  dello Scrivia che trova il suo punto di partenza a Torriglia nel comune di Montoggio (Ge) dalla confluenza del torrente Laccio e del torrente Pentemina.

 

Visto che il ramo principale del fiume di nascita è il Laccio decido di dirigermi appunto nella località omonima per vedere anche questo torrente.

 

Per culminare la gita in modo piacevole perché non scendere fino a Recco?
Da qui la strada si snoda sull'appenino ligure percorrendo una piacevole strada piena di curve, una volta arrivato a destinazione pranzo d'obbligo con la focaccia e ritorno a casa in autostrada.

 



Sardegna 2016 10-19 Giugno 2016



In questo posto non mi starò a dilungare parlando di strade e altro ma mi limiterò ad una breve ed essenziale descrizione.

La parte iniziale del viaggio Novara-Genova non ha molto da dire, noioso, noioso e ancora noioso.
Al nostro arrivo a Genova ci dirigiamo subito all'imbarco dedicato ed entriamo in nave praticamente subito.
Una volta imbarcati ci piazziamo in cabina (dovendo viaggiare di notte abbiamo preferito farlo dormendo comodi) facciamo un breve giro della nave ma soprattutto andiamo a cercare il ristorante per la cena, nel frattempo lasciamo il porto di Genova, dopo cena decidiamo di andare in cabina a riposare.

Per quanto riguarda l'acquisto dei biglietti vorrei aprire una piccola parentesi, andando in moto il costo è ovviamente inferiore alla norma ma prenotando on-line bisogna fare attenzione alla compagnia perché nel nostro caso all'andata:
con Tirrenia 2 persone 2 moto con cabina (€ 200) biglietto unico
con Moby al ritorno la stessa cosa non è stata fattibile
Non è stato comunque un problema perché viaggiando di giorno abbiamo fatto 2 biglietti distinti con passaggio ponte (65€ a testa) e l'ostacolo è stato aggirato.
Piccola nota, una volta effettuato l'acquisto di ogni tratta conviene aprire subito la mail di notifica del biglietto in quanto tutte le compagnie offrono uno sconto su un viaggio successivo e così si riesce a risparmiare nel nostro caso circa 50 €

La mattina seguente una volta sbarcati ad Olbia ci dirigiamo a Golfo Aranci dove abbiamo deciso di fare base, con una prenotazione lampo c.ca 20 giorni prima della partenza abbiamo trovato l'Hotel Patti  con la formula B&B ad un costo contenuto 80 € la stanza colazione inclusa ovviamente, l'albergo non è direttamente sul mare ma basta attraversare la strada e a 20 mt. c'è già la prima spiaggia. Stanza e bagno belli e soprattutto pulitissimi.
Al nostro arrivo veniamo accolti da Piero il proprietario dell'albergo un ragazzo molto cordiale che ci fa subito sentire a nostro agio. 
Come prima cosa, visto che siamo arrivati molto presto, andiamo a fare colazione in un bel bar sulla spiaggia e a fare una passeggiata sul lungomare per esplorare il paese che si rivela essere abbastanza piccolo e stupendamente tranquillo.

Per quanto riguarda il cibo noi ci siamo affidati un po' al momento ma per 3 serate siamo andati a cenare alla Trattoria del Porto che è di proprietà dello stesso Piero, e anche qui devo dire che ci siamo trovati benissimo, un consiglio sul menù i moscardini in salsa piccante e le linguine alle vongole pomodorini e bottarga sono buonissimi.
Grande Piero.

Come ho già detto all'inizio del post non descrivo i percorsi in quanto gli spostamenti, se pur estremamente suggestivi dal punto di vista panoramico, sono stati esclusivamente dall'albergo a determinate località quindi non c'è percorso vero e proprio ma per dare una linearità ed un idea delle località visitate ho voluto comunque pubblicare un paio di cartine con le località visitate per un totale di 1500 Km in 8 giorni.

 

Per il resto, ecco alcune foto di questa magnifica esperienza, partendo da come ho caricato il mio Burgman e la Nevada della mia metà (in modo più cristiano la sua) ad alcune dei panorami mozzafiato che questa magnifica terra ha da offrire.
Voglio concludere questo post con un considerazione unito ad un consiglio per alcune gite:
negli autogrill negli ultimi 2/3 anni sono comparsi dei cartelloni informativi in cui si pubblicizzano le località nei dintorni dell'autogrill stesso che fanno parte del progetto delle Autostrade che si chiama "Sei in un paese meraviglioso", oltre allo spunto per trovare sempre nuovi itinerri condivido in pieno il titolo del progetto.






 
 

 


Sul lungomare di Golfo Aranci ho trovato queste 2 panchine e non potevo non pubblicarle
 

9 - 10 Aprile 2016 - Nei dintorni di Parma



Questo giro nasce dalla curiosità di visitare alcuni posti nello specifico intorno a Parma.
Partiti nel primo pomeriggio di sabato la nostra prima tappa è nel comune di Fontanellato ed è il Labirinto del Masone (Str. del Masone 141) questo complesso si trova nella zona esterna della città in mezzo alle campagne ma è facilmente raggiungibile, il parcheggio esterno è gratutito.
Il complesso del Labirinto del Masone è aperto ogni giorno dalle 10.30 alle 19.00  e il biglietto ha un costo di € 18, ha valore per un giorno e permette l’accesso all’intero complesso e alle collezioni d’arte e bibliofile.
In biglietteria ci viene dato un biglietto adesivo da applicare sulla giacca con eventualmente il numero da chiamare in caso ci si perdesse all'interno,  e di conseguenza un addetto sarebbe venuto all'eventuale recupero. Le "mura" del labirinto sono formate da canne di bambù e devo dire che è ben articolato, c'è un solo ingresso e una sola uscita. Prima di entrare si può salire su di una torretta per vedere cosa ci aspetta e per capire dove sia l'obbiettivo finale cioè l'uscita che corrisponde alla piramide che svetta in mezzo al labirinto. 

  

 

Quindi, armati di buona volontà, ci addentriamo e cercando di non perdere l'orientamento cominciamo il nostro giro all'interno del labirinto, di tanto in tanto si trovano dei numeri a terra che sono quelli da riferire al personale in caso si decidesse di arrendersi, ma non è il nostro caso. Dopo circa 20 minuti e un paio di vicoli ciechi arriviamo vittoriosi all'uscita.

 

A questo punto si può tranquillamente fare relax al bar esterno e dedicarsi alla visita della mostra delle opere di Franco Maria Ricci ideatore del labirinto e come si capisce dalla visita di molto altro.

Avendo tempo si può anche andare in paese e visitare la Rocca Sanvitale in due modalità:

  • Percorso completo €8 sale arredate, camera ottica, stanze affrescate a piano terra con affresco del Parmigianino, sala dello Stendardo
  • Percorso parziale € 4 stanze affrescate a piano terra con affresco del Parmigianino e camera ottica


Per chi volesse dedicarsi a questo tipo di visite c'è la possibilità di fare la Card dei Castelli € 2

Noi, avendo già visitato il capoluogo emiliano in passato, durante questa breve gita. in città ci siamo andati solo come base per dormire (Hotel Farnese Best Western - Via Reggio51/A) e per tornare alla Trattoria del Tribunale Vicolo Politi 5 in centro, che reputiamo molto valida, da non perdere i tagliolini al culatello.
Dovendo andarci di sera non ci sono problemi per arrivare a destinazione poiché dopo le 20 la zona ZTL e disattiva e nelle vie adiacenti ci sono molti parcheggi anche per moto, in alternativa si può parcheggiare vicino al ponte Giuseppe Verdi proprio di fronte al Parco Ducale e al Palazzo della Pilotta, da li si arriva agevolmente anche al Duomo al Battistero e l'Abbazia San Giovanni Evangelista che sono vicinissimi, per gli amanti del calcio non ci si può esimere dal passare dallo Stadio Tardini in Via Partigiani d'Italia 1

Il mattino seguente la prima destinazione e il Castello di Torrechiara nella località omonima.
Alla base della salita che porta al castello c'è un  ampio parcheggio, arrivando di mattina però c'è la possibilità di arrivare al piccolo posteggio che si trova quasi all'ingresso del borgo, questa opzione però c'è solo fino alle 12.

 


Il biglietto ha un costo di € 3 se si vuole fare la visita con la guida c'è un supplemento di € 2, ogni prima domenica del mese l'ingresso è gratuito.
Il castello non è arredato ma sono molto pregevoli gli affreschi e gli stucchi che decorano gli ambienti.

 
 

Terminata la visita ci dirigiamo in direzione Colorno facendo una piccola sosta a Parma per un breve spuntino, sfruttando nuovamente il facile parcheggio per moto del ponte Giuseppe Verdi vicino al Parco Ducale.

 

Dopo questa breve sosta la destinazione è Colorno con la sua Reggia e i suoi giardini, il percorso di visita della reggia comprende il Piano Nobile, appartamento nuovo del Duca Ferdinando di Borbone e Cappella Ducale di San Liborio, il biglietto costa € 6,50 la durata della visita è di circa 80 minuti, visto che anche qui gli ambienti non sono arredati ed essendo arrivati in un orario in cui le visite sono ferme decidiamo di visitare solo il Giardino Storico aperto dalle ore 7.00 al tramonto con ingresso gratuito.

 

A questo punto della giornata si pone un quesito tornare a casa direttamente o puntare verso altri luoghi?
La risposta è facile, nuova destinazione: Roncole dove c'è la casa natale di Verdi.

Le strade percorse in questi brevi spostamenti sono tutti in strade che attraversano la campagna parmense e panorama a parte non ci sono particolari note.

Arrivati a Roncole la casa di natale di Giuseppe Verdi è al centro del piccolo paese e si posteggia un po' dove capita, all'ingresso ci viene proposto un biglietto cumulativo di € 10 che comprende la visita alla casa natale a Roncole e poi a Busseto casa Barezzi e il teatro intitolato allo stesso Verdi.
La visita alla casa è breve ma con l'ausilio di un depliant che ci spiega la funzionalità dei vari ambienti è molto interessante, perché a parte l'appartenenza della casa al maestro si capisce come era strutturata una casa ad inizio '900.


Lasciato il paesino di Roncole dopo pochissimo si arriva a Busseto, il centro è isola pedonale ma si può trovare agevolmente parcheggio in Piazza Santa Maria che si trova appena prima.
La prima cosa che si nota arrivando nella via principale è la statua di Giuseppe Verdi che svetta in mezzo al giardino antistante al teatro.

 

 
Da qui proseguiamo la visita al museo verdiano di casa Barezzi che ospito nella sua casa in giovane età il futuro compositore per farlo studiare e per promuovere il suo talento.
La visita inizia nel salone principale ricco di cimeli tra qui un ritratto di Margherita Barezzi, futura moglie di Verdi e figlia di Antonio Barezzi, un fortepiano, un ritratto di Antonio Barezzi e il primo ritratto di Verdi giovane, oltre al mobilio dell'epoca, si prosegue nelle altre stanze che sono state adibite a mostra dove si trovano molti documenti fotografici, ritratti e lettere scritte da Verdi, nonché le locandine originali delle sue principali opere. La visita dura circa 50 min e gli ingressi sono ogni ora.
Uscita da casa Barezzi basta attraversare la strada per arrivare al Teatro Verdi, il teatro è tutt'ora funzionante ma l'integrità originale degli ambienti compreso il bar dell'epoca sono ancora intatti e ben tenuti.

Dopo una breve sosta in una salumeria del posto per un souvenir culinario ci avviamo verso la strada del ritorno in direzione Piacenza per poi imboccare l'autostrada. Lungo il tragitto si passa da un'altra località verdiana, il paese di S. Agata dove si trova Villa Verdi anch'essa visitabile ma per noi è tardi e quindi soprassediamo.