26 Marzo 2016 - 2 Borghi del piacentino





In questa gita prepasquale per battezzare un nuovo arrivo su 2 ruote in casa (Guzzi Nevada Anniversario) abbiamo deciso puntare le nostre ruote nella zona di Piacenza e per la precisione nei borghi medioevali di Castell'Arquato e Vigoleno.
Il percorso da Novara, non volendo passare da Milano,  la direzione quasi obbligata è Mortara, con il solito occhio ai famosi VeloOk finti (Garbagna N.se-Nibbiola-Vespoalte-Borgolavezzaro) poi una volta arrivati a Garlasco fino a Casteggio dove per abbreviare la strada si può prendere l'autostrada fino a Fiorenzuola, una volta usciti da casello rimangono una decina di Km.

Arrivati a Castell'Arquato ci sono tutte le indicazioni per i vari parcheggi, il più vicino al centro è quello di via Remondini, in moto c'è la possibilità  arrivare in piazza Europa, li ci sono dei posteggi per moto e anche un paio di posti dove poter mangiare qualcosa. Da qui per salire al borgo la visita prosegue obbligatoriamente a piedi



  1. La Colleggiata
  2. La Rocca (ingresso €5) e il Palazzo del Podestà
  3. Torrione Farnese aperto solo maggiori festività (ingresso ad offerta)
  4. Palazzo del Duca
  5. Porta e Mura
  6. Museo della Colleggiata
  7. Museo Geologico (ingresso € 3,50)
  8. Museo Luigi Illica (ingresso € 2,50) 
 

 


Per tutte le info specifiche segnalo il  portale di Castell'Arquato
All'interno del borgo non mancano dei bei locali dove poter gustare i tipici salumi piacentini e non solo.


Ad una decina di km arrampicandosi su per le colline si arriva a Vigoleno un'altro borgo medioevale molto caratteristico in cui i luoghi da visitare ruotano tutti intorno alla piazza centrale nella quale spicca proprio al centro una fontana, qui troviamo subito il Castello visitabile con 3 tipi di biglietti:


  1. € 3,50 visita libera del castello
  2. € 6 visita libera del castello e guidata al piano nobile
  3. € 8 visita guidata del castello, piano nobile, borgo e chiesa romanica (Pieve di San Giorgio)


 

Il piano nobile è totalmente arredato ma è visitabile solo con la guida in determinati orari
Per quanto riguarda il parcheggio del mezzo non ci sono particolari problemi in quanto gli spazi non mancano

Vista la bella giornata ed essendo sulla strada del ritorno decidiamo di fare tappa anche a , giusto per prendere un gelato in centro, non ci sono note particolari a parte Piazza Duomo appunto con la cattedrale romanica e poco distante in Piazza Cavalli troviamo il Palazzo Comunale con le statue equestri dei signori Farnese.




 

 

18 Marzo 2016 - Prima Uscita - Interland Vercellese



La prima mini-uscita del 2016 è servita per far girare un po' il motore dopo la lunga inattività invernale, percorrendo un centinaio di km e, sfruttando la bella giornata, per fare un giretto nell'interland vercellese toccando alcuni paesini che in comune tanto per cambiare hanno un castello.

Sono partito da Novara e percorsa la SS 211 fino a Mortara (evidenziamo sempre la serie di VeloOk, ben 10, nei vari paesi Garbagna N.se, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro) poi direzione Casale M.to fino a Cozzo, qui il castello è stato trasformato in un ristorante, la struttura esterna è molto ben rifinita.


La seconda tappa è nel paese di Prarolo, anche qui il castello è visibile solo dall'esterno.


Ultima sosta è a Quinto Vercellese, dove arrivando in paese sulla sinistra c'è la piccola chiesa in stile romano-gotico di  San Nazario e Celso del secolo X poi tornando sulla strada principale dopo una decina di metri sulla destra s'imbocca la via del Castello degli Avogadro del XII-XIV secolo, qui il castello è perfettamente conservato ma, a parte una bacheca per eventi vuota, non ho trovato segnali che indichino la visitabilità.



 

La Camelot italiana



Il nostro viaggio per i castelli della Valle D'Aosta ha una durata ideale di 2/3 giorni, noi non abitando distante dalla Valle d'Aosta abbiamo fatto questo tour in 2 volte.
La prima tappa è il Castello Savoia di  Gressoney-Saint Jean.
Uscendo dall'autostrada a Pont San Martin troviamo subito le indicazioni per risalire la vallata di Gressoney, facciamo però una piccola sosta a Pont San Martin per vedere il Ponte Romano.



La strada che ci porta a destinazione, pur essendo un percorso montano, non è molto tortuosa e la salita è molte piacevole.
Lungo il percorso all'andata o al ritorno in località Gaby per chi volesse fermarsi a fare un pic-nic c'è un area attrezzata molto carina con di fianco un torrente.





Una volta arrivati a destinazione in biglietteria ci viene proposto di fare la Tessera Castelli al costo di € 18, questa è molto conveniente perché consente la visita di 7 castelli:
·       Castello di Savoia di Gressoney-Saint-Jean
·       Verrés
·       Issogne
·       Castello Gamba di Chatillon
·       Fénis
·       Sarre
·       Sarriod de la Tour di Saint-Pierre

Il Castello Savoia è stato la residenza della Regina Margherita di Savoia e la visita è incentrata molto sul suo personaggio e le sue abitudini, all'ingresso la guida ci fa indossare delle calzature apposta per proteggere il pavimento delle stanze che si andranno a visitare.




La visita inizia al pian terreno in una sala simmetrica dove è possibile osservare un altare smontabile usato per la celebrazione delle Messe, la sala da pranzo, la veranda semicircolare che si affaccia sulla valle e prosegue verso la sala da gioco, con il biliardo originale ed i salottini di soggiorno.

Percorrendo uno scalone in legno si arriva agli appartamenti reali al primo piano o Piano Nobile ma per i visitatori raggiunge invece il primo piano lo si raggiunge attraverso la scala a chiocciola ricavata all’interno della torre di guardia.
Giunti al Piano Nobile troviamo la stanza del Padre Spirituale della Regina e qui troviamo molte foto che la ritraggono, poi proseguendo si giunge alle stanze del Re Umberto I e anche qui altre foto d'epoca.







Una volta arrivati all’appartamento della Regina la prima cosa che si nota, oltre al mobilio, è la vista del panorama del Monte Rosa e della vallata che si ha avvicinandosi alle finestre.

 
Da qui in poi il percorso si dirama sulla strada provinciale che porta ad Aosta, e non ci sono note particolari, panorama a parte.

Forte di Bard (non rientra nella tessera castelli) ai piedi del forte sulla strada principale si trova un ampio posteggio, da qui partono una serie di ascensori che portano alla biglietteria, c'è possibilità di visita delle mostre del momento o in alternativa solo delle celle del carcere del forte, una nota particolare è il piccolo borgo nella discesa pedonale



Verrés è una piccola cittadina a fondo valle, essendo il castello in alto rispetto al paese bisogna lasciare il mezzo in paese e armarsi di buona volontà ed affrontare una bella "salitina" a piedi.
L'ingresso è formato da un’antiporta che si apre nella cinta fortificata, sulla sinistra si può notare la base del ponte levatoio, dopo di che si trova l’edificio destinato a corpo di guardia situato di fronte all’entrata del castello.
La particolarità di questo edificio è la disposizione ad anello su tre piani, collegati da uno scalone in pietra
La visita inizia al piano terreno dove troviamo due grandi saloni simmetrici, la cucina e la sala d'armi proseguendo poi al primo piano dove ci sono le sale dedicate ai signori del castello con la sala da pranzo collegata da un passavivande alla cucina padronale, non si possono non notare i camini di cui uno veramente imponente. Al secondo piano ci sono gli appartamenti di servizio.
Poco distante da Verrés si trova Issogne, il castello si trova in paese, entrando nel cortile si notano subito degli affreschi sotto il porticato e la fontana del melograno.
Il castello è strutturato su 3 piani totalmente ammobiliati, al pian terreno si trovano la sala da pranzo, la cucina, al primo piano la cappella e la camera della Contessa e al secondo piano la stanza detta “del re di Francia” con il soffitto a cassettoni decorato da gigli e quella detta dei “Cavalieri di San Maurizio” soffitto a cassettoni su cui è dipinta la croce dell’ordine.
I piani sono collegati da una imponente scala a chiocciola in pietra.
All'esterno si può visitare il classico giardino all'italiana caratteristica che si ritrova anche in altri castelli.




 




Castello Gamba Chatillon ospita una mostra permanente di opere di arte moderna e contemporanea (non visitata)

Il Castello di Fénis tra tutti è quello che esteticamente dall'esterno rispecchia di più i canoni del castello per come lo intendiamo noi ma diversamente dagli altri costruiti per scopi bellici e di protezione, il castello di Fénis non è situato sulla sommità di un promontorio, bensì su un lieve poggio privo di difese naturali, infatti era più una casa di rappresentanza, anche se non priva di difese e fortificazioni.

                     
La visita partendo dal pianterreno si sviluppa attraverso la sala d’armi, il refettorio per soldati e servitori, la dispensa e la cucina.
Al primo piano troviamo la cappella con l’annessa sala di rappresentanza, la camera "domini", la cucina nobile, la sala da pranzo dei signori e la sala di giustizia.
La visita termina nel cortile interno dove si può ammirare lo scalone semicircolare con al centro un affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago, appena sopra, al piano superiore ci sono delle balconate in legno con all'interno altri affreschi di saggi e di profeti





A Sarre La struttura del castello è totalmente in pietra, composta da 3 piani con una torre centrale.
Questo castello, come la maggior parte dei castelli della valle, era utilizzato dai membri di casa Savoia come dimora di caccia, gli interni sono molto eleganti ma poco ammobiliati

A pochi minuti di strada troviamo anche Sarriod de la Tour di Saint-Pierre, a dire il vero l'ingresso non è il massimo perché da l'idea di entrare in casa di qualcuno ma sorvoliamo, arrivati alla cinta muraria si entra nel castello
All'interno gli elementi degni di nota sono la cappella e soprattutto la cosiddetta "sala delle teste" al primo piano, questi era il salone di rappresentanza del castello e prende il nome dalla decorazione del soffitto, raffiguranti 171 "teste" che spaziano da volti di nobildonne e gentiluomini a figure carnevalesche, dagli animali domestici e selvatici e creature fantastiche e una serie di mostri di aspetto diabolico.
           

Poco distante una piccola si può fare una capatina in Fraz. Pondel per vedere il Ponte Aquedottto romano di Ael edifcato nell'anno 3 a.c.