05-09-2018 - La Salem italiana: Triora


Oggi si va a caccia di streghe, partiti da Varazze ed usciti al casello di Arma di Taggia deviamo nell’entroterra verso una delle tappe della famosa Via del Sale dove si trova il piccolo comune di Triora, nota anche come la Salem italiana.

 

I parcheggi per moto non mancano, molto comodo lo spiazzo vicino al campetto da calcio che si trova poco prima dell’ingresso prima della parte medioevale.


In questo borgo nel 1588 si svolse uno dei processi alle streghe più sanguinosi della Liguria e tutto sembra essersi fermato in quel periodo,  all’interno del Museo Etnografico e delle streghe (2 € di ingresso) è tutto documentata questa storia che richiama l’analogo e ben più famoso processo di Salem (1692)







Passeggiando lungo il borgo si arriva in zona Cabotina dove si dice vivessero le streghe, ma a prescindere dall’interesse del luogo occulto da qui si può ammirare un bellissimo paesaggio collinare.









Dopo aver girato in lungo e in largo ci fermiamo a pranzare al Ristorante l’Erbagatta che si trova in una piazzetta con al centro la statua, giusto per rimanere in tema, di una strega.


Dopo pranzo imbocchiamo la strada collinare che porta a Dolceacqua, per quanto il contesto della strada sia bello, tra colline e boschi, la strada per buona parte è piena di buche e in alcuni punti la strada si restringe molto a causa di alcune frane.

Arrivati a Dolceacqua si nota subito il ponte che sovrasta il fiume che collega la parte antica del paese a quella nuova, il colpo d’occhio è notevole, tanto che il famoso pittore Monet ha voluto immortalare in una sua opera questo scorcio.



Visitando lungo il borgo antico come a Triora ci troviamo passeggiare in un luogo fuori dal tempo ci sono molti negozietti di artigianato e volendo camminare e fare un po’ di salita si può arrivare fino al Castello Doria che domina il paese dall’alto, noi per pigrizia non ci siamo spinti verso l’alto ma il castello è visitabile






Sul lungo fiume si trova una fontana particolare, dalla quale esce “vino” dedicata al famoso vino Rossese prodotto in zona.